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Titolo: L'evoluzione umana passa attraverso il Coronavirus

Post: Consideriamo l'evoluzione ed il progresso dell'umanità come risultato di un costante investimento attraverso la ricerca del benessere economico e il piacere fisico del proprio appagamento sensoriale.

Con questi presupposti il genere umano ha focalizzato la propria attenzione verso il miglioramento delle proprie condizioni di vita nella salute e nella medicina, per poter vivere più a lungo e poter godere maggiormente di tutti quei piaceri di cui l'intrinseca ottusaggine lo rende schiavo.

Avido ed ingordo nel suo vivere quotidiano, incapace di porsi limiti consumando tutto ciò di cui dispone con la foga di chi sa che è sempre meglio approffittare finchè ce n'è ed abbuffarsi anche quando non è necessario.
Non sa distinguere il necessario dal futile, confonde il naturale istinto di sopravvivenza con l'ossessivo desiderio di possedere.

È evidente di come le ansie e le sofferenze delle persone di nuova generazione spesso siano connesse al mancato conseguimento di qualcosa di momentanea tendenza nel mercato sociale o al mancato possesso di un bene di consumo per soddisfare il proprio ego ed elevare il proprio prestigio e il proprio rango.

Il distorto desiderio di materia ha bloccato l'evoluzione naturale a cui era destinato: quella intellettuale, dello spirito e della coscienza, dei sentimenti e dei buoni propositi nei confronti del prossimo.
Il progresso deve essere collettivo e parallelo a quello individuale dove tutto ciò che può essere migliorato deve essere funzionale ad uno sviluppo globale a disinteresse economico.

Solo un tragico evento di grande impatto su scala mondiale può interrompere questa folle corsa delle persone verso lo stupido, insensato, perverso desiderio di abbuffarsi sempre di più di sostanza, di trasgressione e quant'altro possa soddisfare i propri vizi capitali.
L'uomo non impara a comprendere quanto inutilmente investa il proprio tempo a disposizione che solo gli viene concesso per riconoscere i propri errori e a comprendere quanto di buono può essere praticato.

Ora, quest'epidemia che piomba sulle nostre vite, il Coronavirus, può essere considerato come un monito per il nostro stile di vita.
Esso si diffonderà in tutto il mondo e sarà inevitabile. Moriranno molte persone.
Saremo costretti ad abbandonare i nostri lavori, le nostre abitudini, i nostri contatti con le persone che ci sono care.

Dovremo tutti rallentare fino a fermarci perché in nessun altro modo liberamente siamo in grado di meditare seriamente sulle nostre esistenze e tutto ciò che il nostro straordinario mondo rappresenta, non come insieme di elementi e di forze da studiare con formule chimiche o matematiche ma un sofisticatissimo sistema del quale noi non capiremo mai nulla, immensamente al di sopra delle nostre limitate conoscenze.
Tutto questo ci serva per trarre conclusioni, comprendere che nulla di immensamente sofisticato si crea dal nulla e per caso.

Umanità fermati, vivi semplicemente ed apprezza l'essenziale!

L'uomo prenda coscienza della straordinaria occasione che gli offre la natura. Rifletta su se stesso, si fermi, si liberi delle goderecce zavorre sensoriali che lo attanagliano, per poi ripartire, riprendere per mano la via del proprio cammino esistenziale verso strada della chiarezza interiore.

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Pubblicato il 22/02/2020 alle 00:41:03 da IoNoI



Titolo: Vittime dell'Olocausto e memorie di una liberazione parziale

Post: Neanche cent'anni sono passati, eppure, quel tempo così lontano rivive nella memoria di pochi superstiti scampati alle assurde atrocità del nazismo e di pochi sopravvissuti ancora viventi ed arrivati ai giorni nostri.

Con discreta frequenza vengono trasmessi documentari con filmati del tempo, pubblicate immagini ingiallite raccolte dai vari media o da mostre e musei che ripercorrono le tappe della guerra permettendo a noi di farci una sorta di idea di cosa sia avvenuto in quei tempi durissimi.

Fortunatamente qualcuno ancora disposto a fornirci resoconti dell'epoca vissuti in prima persona può farci comprendere almeno in parte le sofferenze patite durante i rastrellamenti, le prigionie nei campi di concentramento e gli stermini nei lager.

Forse non è ancora passato troppo tempo.

Qualcuno può ancora ripescare dalla propria memoria quegli orrori, quei ricordi indelebili impressi forse più nell'anima che nella mente.

No, non è passato abbastanza tempo perchè questi ricordi si perdano nel buio della notte, nella senilità e nella morte del corpo.

È un tempo che vive inoltre ancora oggi grazie allo spirito di molte persone che con gesta di affetto e compassione continuano a far mantenere i riflettori puntati su un argomento così delicato. Uno dei periodi più bui dell'intera esistenza umana.

Tempi remoti che non hanno ancora sufficientemente allontanato dal presente ineluttabili violenze né fermato la giostra della perversione che ancora crudelmente distribuisce morte tra i vari popoli nel mondo.

Siamo una civiltà che non ha ancora fatto i conti con il proprio passato perchè si, le generazioni si rinnovano e le persone cambiano ma non comprendono i segnali che il male si sta rigenerando con formule diverse ma altrettanto orribili. Mutando solo nella veste.

Facciamo attenzione a distinguere e non sottovalutare certi fenomeni apparentemente limitati e legati alla persecuzione, la discriminazione razziale che si sta diffondendo sempre più prepotentemente nel mondo.
Sono fattori condizionati dai massicci flussi migratori degli ultimi anni e dalle politiche intolleranti che ottengono sempre più consensi tra le persone che manifestano insofferenza riguardo questi fatti.

Le persone vanno educate, nutrite di sentimenti positivi e buoni propositi, altrimenti gli è facile prendere cattive strade se sono incitati a farlo.

L'innata capacità dell'uomo di odiare, disprezzare, fare del male lucidamente con fredda strategia e cruda insensibilità, distruggere, annientare utilizzando qualsiasi scusa politica o religiosa non può più continuare ad essere assecondata o sminuita dagli organi vigilanti e competenti.

Facciamo tesoro degli errori passati e ricordiamo che il giorno della memoria con il quale commemoriamo le vittime dell'Olocausto una sola volta all'anno va portato tutti i giorni dentro al nostro cuore. Per non dimenticare... Mai!


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Pubblicato il 29/01/2020 alle 00:52:14 da IoNoI



Titolo: I virus che vengono dalla crudeltà verso gli animali

Post: Non posso che condividere e ripubblicare questo bellissimo articolo di Margherita d'Amico tratto dal Blog di La Repubblica del 26 gennaio 2020:

Sars, aviaria, influenza suina, bse (altrimenti detta sindrome della mucca pazza), ebolavirus, coronavirus e forse (chissà) hiv: questi terribili mali dei nostri giorni derivano tutti dalle mostruosità che l'uomo infligge alle altre specie.

Negli allevamenti, nei mercati, in laboratorio, costringendoli a mangiarsi fra simili, facendoli vivere e morire nelle condizioni più incredibili, sottoponendoli alle sperimentazioni più oscure. Incapaci di ribellarsi, a miliardi gli animali, assieme al Pianeta, soccombono all'orrore, ma qualcosa di cui al solito ci rifiutiamo di prendere coscienza, confortati dai grandi sistemi consumistici che ci invitano a persistere nella superficialità, necessariamente accade.

Ecco allora che nei luridi mercati dove sono ammassati cani, gatti, serpenti, cuccioli di lupo, pipistrelli, volpi, scimmie, pronti a essere scuoiati vivi per soddisfare i gusti alimentari di milioni e milioni di cinesi, un popolo con cui intratteniamo scambi intensi, presente ovunque nel nostro Paese con i suoi negozi e ristoranti, esplode una nuova ribellione naturale. Dopo la sars, apparsa la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guandong (Canton) e seguita alla fine dell'anno seguente da un'epidemia di aviaria, oggi il drammatico coronavirus dissemina morti e paura, ma forse non sufficienti riflessioni.

A inizio millennio furono bruciati in massa polli e galline, accusati di trasmettere le malattie, e poco ci mancò che si diramasse l'ordine di abbattere gli uccelli migratori. Al tempo dell'encefalopatia spongiforme bovina o bse, individuata in Gran Bretagna nel 1986 ma esplosa all'attenzione pubblica intorno al 2000, furono sterminati interi allevamenti. Salvo poi, tredici anni dopo, reintrodurre la possibilità di somministrare farine animali agli erbivori, con l'eccezione dei bovini.

Infatti, sotto la spinta degli interessi economici, la disinformazione e le cattive abitudini che ne conseguono, non c'è mai una volta in cui si consideri l'opportunità di un passo indietro rispetto al fatto stesso di allevare, catturare, uccidere e mangiare gli animali. E non c'è bisogno di andare in Asia, perché già nel 2015 l'Oms ha codificato l'enorme insalubrità della carne, inserendone alcuni tipi addirittura nel gruppo 1 che le assimila, quanto a potenziale cancerogeno, a materiali come amianto, arsenico e benzene.

Dunque, eccoci qui su una Terra che brucia e trema e sbuffa e piange, e ci mostra piaghe sempre più difficili da risanare, se non ci decidiamo a comprendere.

@margdam
margdam@margheritadamico.it


Articolo tratto da La Repubblica del 26 gennaio 2020: http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it

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Pubblicato il 28/01/2020 alle 13:11:39 da IoNoI



Titolo: Il nostro tempo

Post: La vita di ogni giorno logora, annulla e cancella il pensiero e il progresso individuale.

Non vi è il tempo per curarsene.

Troppe cose inutili e materiali riempiono le nostre vite cosicchè finiamo col non essere mai concentrati su ciò che sarebbe veramente importante.

Abbiamo perso di vista le vere priorità, quelle fondamentali che ci arricchiscono l'anima e ci fanno diventare persone più intelligenti, migliori e sensibili.

Il nostro vivere a consumo contribuisce a farci rimanere fermi e intellettualmente sottosviluppati come secoli fa.

Il comfort, il benessere, la tecnologia sono obiettivi che l'umanità si pone da molto tempo, ma questo non sarebbe sbagliato se fosse cercato per essere condiviso e non per farne una discriminante.

I progressi fatti dall'uomo finalizzati al miglioramento della qualità di vita non sono a portata di tutti, ma anzi.

Spesso ci si ritrova ad impegnarsi e ad investire un sacco di tempo, risorse ed energie per poter realizzare il 'sogno' di possedere qualcosa che ci rende la vita più semplice e più comoda.

Ma nulla di questo è fondamentale. Lo sembra a noi perchè vediamo che gli altri lo hanno ottenuto e per invidia lo vogliamo anche noi, per non sentirci inferiori e diversi.

Questo correre dietro al superfluo che ci fa sentire sì 'più ricchi' ma ci allontana da quel mondo reale nel quale moltissime persone ancora vivono senza l'indispensabile.

Questo ci dovrebbe far riflettere.

Forse dovremmo investire il nostro tempo e le nostre risorse affinchè tutto ciò che per noi è possibile lo possa essere anche per chiunque altro.

A cosa serve essere necessariamente così egoisti? Voler possedere e riempirsi di tutto se poi non riusciamo mai ad essere contenti ed appagati e ci sentiamo vuoti e tristi quando siamo soli con il nostro bene economico o materiale?

Perchè ci sentiamo felici quando abbiamo aiutato qualcuno in difficoltà o compiuto un gesto altruistico?

Se invece vivessimo tutti in funzione del prossimo, nel darsi una mano e cercando di portare il nostro contributo nelle case di tutti e non solo di chi ci paga di più?

Dovremmo rifondare il nostro mondo su questi valori di condivisione, quelli che maggiormente ci rendono felici.

Mentre in realtà facciamo l'opposto.

Dovremmo trovare il modo di riprogrammare lo stile di vita delle persone: da consumistico ad altruistico.

Trovare altre soluzioni che inducano le persone a non limitarsi esclusivamente allo scambio di favori e di denaro per i loro affari.

Dobbiamo lavorare affinchè le nostre possibilità possano essere le stesse di chiunque altro.

La meritocrazia può essere comunque definita su altri aspetti che non vadano necessariamente a decretare l'indigenza di soggetti.

Le fondamenta di questa società sono millenarie, ma se per gli Egizi, i Greci, i Romani era necessario il sistema monetario per saldare debiti contratti con qualcuno o la remunerazione per un servizio prestato, questo potrebbe anche non essere necessario nella nostra epoca.

Si potrebbe, con i mezzi e le competenze di cui disponiamo ora, introdurre una nuova forma di esistenza non più condizionata dal denaro e dal possedimento di beni ma da un sistema che offra una maggior parità di diritti e di possibilità a chiunque.
Escludendo la possibilità che si formino nette diseguaglianze sociali.

Questa non è una considerazione politica ma un solido ragionamento guidato dal sano sentimento umano.

La cosa più difficile sta nello scardinare le vecchie abitudini delle persone.

Tutti in fondo sentiamo e siamo convinti che i criteri con il quale è stata fondata questa società siano ingiusti e vincolanti.

Costringono l'uomo a doversi confrontare quotidianamente con le false esigenze ancor prima della propria sussistenza e a dover adattare l'esistenza ad un vorticoso rincorrere qualcosa di indefinito che possa sancire almeno momentaneamente una tregua dai propri doveri e una pace incondizionata nel suo cuore.

Quanti sarebbero disposti a mettere in discussione questo sistema, sapendo che è fondamentalmente sbagliato, dopo una vita vissuta ed investita nell'accumulo di ricchezze e di cose per un presente o un futuro più orientato ai beni immateriali?

Dove i vantaggi e i privilegi acquisiti con la fatica siano svalutati a favore di qualcosa più equilibrato e ben distribuito?

Eppure la condivisione di valori, la cooperazione, l'aiutarsi sono il tesoro più grande a cui l'umanità possa attingere.

Tutto ciò eleverebbe l'uomo e favorirebbe con le proprie gesta lo scambio tra le persone che permette di instaurare rispetto e fiducia reciproca.

Un flusso positivo che scorrerebbe invisibile tra le genti.

Un cerchio che si aprirebbe con il tuo amore verso gli altri e si chiuderebbe con quello che finiresti per ricevere a tua volta.

Un cerchio che potrebbe ahimè inversamente anche iniziare con un tuo gesto negativo o di intolleranza passando attraverso l'umanità di persona in persona per poi chiudersi ritornando a te in modalità anche diversa ma altrettanto spiacevole.

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Pubblicato il 26/01/2020 alle 20:16:39 da IoNoI



Titolo: Riflessioni post Bataclan

Post: Condivido su questo articolo le mie prime impressioni sugli attentati di Parigi e al Bataclan del 15 novembre 2015:

In questa epoca ipocrita, dominata dall’egoismo, dal profitto, dalla tecnologia, dalla violenza e dai falsi miti, io dico NO GRAZIE!
Ridate i sogni alle persone e cresciamo bene i nostri figli, con l’educazione ed il rispetto per il prossimo.

Forse non saremo in grado di cambiare le menti perverse di alcuni folli invasati ed allucinati, ma possiamo nel nostro piccolo donare un po’ più di umanità a queste generazioni deformate, alienate, esaltate, eccitate da qualsiasi cosa che non siano le buone cose ed i sani ideali.
Un mondo più civile, presente e responsabile, che abbraccia gli interessi comuni e non quelli personali, può dare il buon esempio, dare insegnamento anche ai più folli recidivi.
Altrimenti continuiamo pure ad ucciderci tutti quanti…

Siamo tutti figli del 21° secolo. Siamo una specie mai realmente evoluta, ne socialmente ne spiritualmente… Ferma da migliaia di anni… Se non involuta.

Allora, forniamo a chi è appena venuto o a chi verrà gli elementi che stanno alla base di una civiltà evoluta, per poter fare finalmente questo passo in avanti. Diamo a loro, almeno, la possibilità di creare una società più giusta ed equilibrata.

Diamo minor importanza alla tecnologia e tutte quelle cose inutili che distolgono l’attenzione da ciò che vale veramente. Viziamoci di meno…
Non riempiamoci di COSE per distrarci, non impieghiamo tutto il nostro tempo in attività fine a se stesse, ma dedichiamo del tempo alla riflessione, proponiamo soluzioni, migliorie…

Siamo partecipi per portare nuove idee costruttive per il collettivo…

Concentriamoci di più sulla nostra crescita individuale e spirituale, nel rispetto di tutti gli esseri viventi e dell’ambiente… Che è meglio…
Mancare la giusta educazione potrebbe essere fatale ed irreversibile per le sorti di questa umanità già dalla prossima generazione.

Viviamo un’epoca nella quale alzare la voce e puntare il dito contro qualcuno è sufficiente ad assolverci da ogni colpa e responsabilità…

C’è un potenziale terrorista, politico corrotto, mafioso, ladro ed assassino dentro di noi… Se non lo siamo è perché probabilmente intorno a noi abbiamo trovato persone disponibili a fornirci i giusti parametri di giudizio… Di consapevolezza, di moralità, di senso del dovere, di rispetto…
Questo ci ha permesso inconsapevolmente di poterci schierare da una parte o dall’altra…

Fai molta attenzione ai messaggi o alle idee che trasmetti a chi ti sta intorno e che fa parte direttamente del tuo cammino di vita… Sono le persone più sensibili e soggette per assorbire ed interpretare il tuo pensiero o stile di vita.

Troppo facile sparare a zero… Troppo facile sparare…

Non si tratta di fare del buonismo, del bigottismo o del moralismo… Si tratta di fare buon uso della ragione e della propria coscienza.

Trasmettere valori positivi ai nostri cari è necessario per guarire tutte le ferite di questo mondo…

Sii partecipe…




Dedicato a tutte le vittime del terrorismo, dei pregiudizi e delle discriminazioni in generale.

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Pubblicato il 13/11/2019 alle 23:53:41 da IoNoI



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