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Titolo: Riflessioni sul Covid ed allentamenti sociali

Post: Com'era facile prevedersi, con la gravissima emergenza del Covid-19 che continua a diffondersi e mietere ahimè moltissime vite, il Dpcm 22 marzo 2020 del Presidente del Consiglio sancisce una stretta ulteriore sulle misure preventive e contenitive a contrastare il contagio del virus.

Le autorità hanno imposto un coprifuoco quasi totale chiudendo quasi tutte le attività economiche e produttive e bloccando pertanto anche quelle sociali oltre che quelle ludiche-motorie dei comuni cittadini italiani.

Quindi? Cosa dobbiamo fare?

Non ci dobbiamo disperare!
O almeno, non per quanto riguarda le nostre azioni abitudinarie di vitale essenza.

Prima di tutto si rinnova il consiglio di rispettare le regole e gli ordinamenti decretati per la tutela e la salute di tutti i cittadini d'Italia e del Mondo.
Poi si può tranquillamente affermare che: anche se l'occasione da cogliere è legata ad un momento storico, economico, culturale, sociale, sanitario drammatico e senza precedenti, che potrebbe colpire più o meno direttamente la vostra, le vostre famiglie, non fatevi dominare dalla rabbia e dallo sconforto!

Questo consiglio lascia il tempo che trova, se il modo di approcciarsi alla vita non rientra nei canoni che ispirano il nostro sito.
Perciò tutto spetta a tutti noi.

Possiamo pensare che sia tutto negativo: sentirci soli, inutili e disperati ed imprecare contro il nostro Dio.
Ma possiamo anche cogliere l'aspetto più positivo ed edificante che tutta questa faccenda può avere su noi stessi... e sugli altri!

Potete rendervi utili. Molto utili!
Ognuno può farlo anche se costretto a rimanere bloccato nella propria abitazione o nel proprio letto.
Nel senso che, per potersi rendere utili a se stessi e agli altri è indispensabile innanzitutto fare chiarezza dentro di se, mettendo ordine nelle nostre vite, nelle nostre menti, nelle nostre intenzioni.
Perchè se prima non lo facciamo non capiremo mai perchè molti sforzi che impegnamo nella vita non ci porteranno soddisfazioni, ma solo noie e perdite di tempo.

Comprendi innanzitutto le cause che ti portano a vivere questo momento, riflettendo intensamente su quanto la condotta dell'uomo possa aver contribuito al male stesso che stiamo vivendo.

- L'uomo pretende di dominare le leggi che governano il mondo!

Comprendi anche che quando la qualità della vita è ancora troppo alta questo non permette di rimettere in dubbio le nostre sicurezze e fare accesso a quei mondi di consapevolezza dai quali rimaniamo troppo spesso estranei.

A questi pensieri possiamo dedicarci per un infinità di tempo. Non sarà mai abbastanza!

Nel frattempo, ora che ti sei rilassato e sei entrato in una sfera intima e spirituale puoi fermarti ancora a riflettere partendo da una domanda ed una risposta:

le difficoltà, che cosa sono nelle nostre misere vite?
- Sono delle buone occasioni!

Servono appunto a questo: a fermarsi e riflettere.

Corriamo tutto il giorno e siamo sempre in mezzo a persone con le quali non riusciamo mai ad essere autentici, ad esprimere la nostra interiorità.
Non riusciamo ritagliarci quel tempo necessario per isolarci, staccare dal disordine quotidiano per entrare nella nostra dimensione più sincera e fragile.

Ora non ci sono più scuse!

Non dobbiamo perdere l'abitudine di fermarci e riflettere e meditare per non rischiare di perdere anche noi stessi.

Sono le situazioni più estreme che fanno crescere: gioie e dolori.

Chi si rifugia nelle proprie sicurezze e nelle proprie comodità rischia di precludere la possibilità di maturare come individuo: umanamente e spiritualmente.
La sua visione su tutto resterà molto limitata e lascerà le porte sempre aperte alla sofferenza interiore, al male di vivere.
Perchè non ha potuto entrare al cuore stesso della vita abbandonandosi all'immensa bellezza della sua anima.

L'introspezione e l'analisi del proprio dolore conducono ad un bivio: depressione oppure illuminazione.
Fai buon uso del tuo tempo per elevare il tuo spirito nella comprensione dell'esistenza stessa ed evitare di perderti.
Questo ti sarà molto utile per affrontare ogni momento della tua vita respirando come ossigeno l'autenticità che ti sei sempre negato.

Dopodichè, quando sentirai che sentimenti che ti erano più avversi quali: compassione, amore, comprensione, tolleranza, condivisione, rispetto, generosità saranno entrati a far parte del tuo essere avrai accesso al mondo delle gioie vere e sarai pronto per poter essere utile anche agli altri.

Visto?
Forse non hai sprecato il tuo tempo.

Nel tuo piccolo puoi contribuire a rendere il Mondo un posto migliore per la vita dell'uomo e meno adatta alla diffusione di tutti quei virus che lo affliggono.


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Pubblicato il 27/03/2020 alle 00:12:38 da IoNoI



Titolo: La Grande guerra del 19-20

Post: Giovani reclute mandate al fronte, allo sbaraglio come carne da macello...

Un nemico (o quanti e quali?) subdolo e feroce, furbo e mutevole, implacabile e inafferrabile...

Al sicuro nelle trincee non si può stare...

Il luogo che deve difendere e proteggere ora si piega al botto di una granata:
« Siamo in trappola! »
- Grida uno!
« Da qui non ci fanno scappare! »
- Grida un'altro!
« Sei un disertore! »
« Porta soccorso ai feriti!! »
« Attento qua!... »
« Attento là!... »
...

No, non è la cronaca di una guerra che sconvolse un secolo fa le generazioni di quel tempo...

Questa è un'altra storia... Un'altra guerra!

Si combatte nelle corsie degli ospedali, dai veterani e dalle matricole, dai volontari e dai simpatizzanti, dai civili e dai militari, dai giornalisti e dai politici, dagli sportivi agli smart(-phoner, -worker, -watcher).

E anche oggi, come allora, lo sconvolgimento mondiale generale, il caos e la confusione...

Tanta!...

Chi passava da una parte, chi si schierava dall'altra...
chi cambiava idea... e chi la perseguiva...
chi attaccava... e chi difendeva...
chi aiutava... e chi faceva quel che gli pareva...
chi si attrezzava e chi perdeva i pezzi....

Al netto di tutto questo, come allora, l'unica impressionante certezza che appare spaventosamente chiara tra le polveri di una civiltà che decade è...

...la triste ed ingiusta fine di numerosissime vite spezzate.



La storia in qualche modo ancora si ripete.


E quindi, dopo il 14-18?

...il 19-20!!



- Un ringraziamento speciale ai medici e tutti coloro che stanno in prima linea mettendo a rischio la propria vita e la propria salute per tutelare quella degli altri. -

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Pubblicato il 18/03/2020 alle 00:31:48 da IoNoI



Titolo: A che punto siamo? Non saperlo è la cosa più promettente che ci potesse capitare nell'emergenza pandemica

Post: Da più di tre settimane le nostre esistenze scorrono in modo del tutto inedito, incerto e surreale: #covid19outbreak- malgrado la sua subdola spietatezza - ci sta offrendo su un vassoio d'argento l'occasione di fermarci e ripensare tutto, in un continuo sbalzo evolutivo delle nostre #priorità, delle nostre certezze che - giorno dopo giorno - si sgretolano con una facilità disarmante.

E' un fatto epocale, senza precedenti, in un momento storico in cui possiamo sentirci tutti parte delle sue conseguenze su scala #globale. Siamo coesi nella percezione delle criticità, dei limiti e dei rischi che Covid-19 ci ha messo arrogantemente davanti, e quasi mi commuovo pensando che abbiamo la possibilità di esserlo anche nella gestione della ricerca delle soluzioni. Oltre 7 miliardi di persone possono mettere la firma sulla stessa pagina. Non mi sembra affatto poco.

La prima buona notizia è che abbiamo capito che tutto è destinato a mutare irreversibilmente nei termini delle nostre #comfort zone: ciò di fronte a cui prima ci sentivamo impotenti come individui immersi in una società tossica e turbo-consumista, è improvvisamente alla portata di tutti, come un enorme monolite di interazioni sociali in cui anche la singola molecola è un ingranaggio che può - e deve - fare la differenza. Addirittura - cosa impensabile fino a un mese fa - ci viene richiesto di essere meno sociali possibile, e per il bene di tutti. Non è il più ambizioso e originale obiettivo mai stabilito sulla scala planetaria dell’umanità?

In un momento di #crisi profonda sta a noi discernere la zona grigia - ossia il propagarsi dei contagi - dalla zona creativa, in cui possiamo fare del nostro meglio per dare senso a una reazione 'biblica', che nei parametri post-contemporanei significa #resilienza. Ma in concreto, cosa cambia? Praticamente tutto, e c'è da andarne fieri! Abbiamo visto come nelle ore peggiori che stiamo vivendo ci siamo reinventati la nostra vita in un istante. Questa è pura resilienza, e vi voglio dare un'altra bella notizia: stiamo scolpendo su roccia di falesia un livello di civiltà ancestrale, che non sapevamo nemmeno di avere, ma che abbiamo tirato fuori dal nostro passato.

Chi avrebbe mai detto che lo #smartworking sarebbe stata una delle armi più potenti da imbracciare per combattere in trincea contro una pandemia? E chi avrebbe scommesso sulla massiva ristrutturazione e fruizione della didattica online su tutte le filiere della formazione, dall'infanzia alla scuola secondaria, dall'università alla ricerca dottorale e post-dottorale? Ma soprattutto: chi potrà ancora sostenere - nel 2020 - che sia indiscutibile lavorare 8 ore al giorno e 40 alla settimana per garantire efficienza e produttività? Io credo che questa sia la più sopraffina delle #chance di cui disponiamo per spazzare via una ridda infinita di paradigmi obsoleti e afunzionali, che stridono in modo lacerante con le nuove sfide di domani.

Signore e signori, la vera occasione che Covid-19 volens nolens ci invita a cogliere è che in poche settimane potremo eliminare - finalmente - almeno tre secoli di vecchiume incancrenito, reinventandoci da zero una scala valoriale universale, condivisibile, inesauribile, con al centro l'essere umano e un inedito (?) parametro di ricchezza che demolisca quello precedente. Ergo, le recalcitranti aberrazioni dell’accumulo di cose e denaro saranno legittimamente spodestate dalla (ri)scoperta di una risorsa incommensurabilmente più nobile e preziosa: il tempo che abbiamo e che potremo condividere, prestare, impiegare e ricevere per costruire un'opera d'arte colossale, il cui centro d'interesse sarà la persona e i suoi bisogni essenziali, quelli che tutti – in questi giorni – stiamo piacevolmente riscoprendo in un’estasi di sorpresa e incredulità.

Avete notato la drastica battuta d’arresto delle nostre #routine? L’epico scostamento dell’attenzione da quella famigerata e indiscutibile “realtà normale e inopponibile†a un cammino diverso, incerto, tutto da riscrivere con pazienza e circospezione?

Be’ signori miei, non avevamo mai ricevuto un regalo così rivoluzionario, e forse ci spaventa ancora un po’ pensare che la miccia che ha innescato quest'intangibile rivoluzione sia…Covid-19 (sempre nel rispetto assoluto di chi sta soffrendo per un decesso o un contagio, sia chiaro). La cosa che ci proietta nello sconforto è che nell'epoca dell'immediatezza e della simultaneità delle notizie, dell'informazione, dell'aggiornamento costante del nostro status, ci viene chiesto di fermarci. Scacco matto.

Lo so, è difficile da ammettere, però tutti i contatori delle nostre vite si stanno azzerando e curiosamente ci aspetta un nuovo inizio, qualcosa di non programmato, forse di non anelato, e in fondo – applicando per l’ultima volta gli schemi rigidi con cui abbiamo incatenato le nostre vite sino ad ora – un po’ ci rode il fatto che non siamo stati noi quella miccia. Ecco perché ci riscopriamo un po’ inebetiti quando assistiamo a un rallentamento progressivo e incontrovertibile del nostro modo di vivere, di organizzare, di lavorare, di dialogare, persino di pensare! Diamoci un’altra buona notizia: questo approccio sarà migliore e ci farà tanto – ma tanto – bene.

Il disagio che ci opprime nelle prime ore di questa trasformazione è il riflesso dello sterminio delle numerosissime #paure con cui abbiamo vissuto finora i nostri anni: nessuno avrebbe mai osato provare a spezzare quel filo spinato, perché la subdola inerzia con cui lo abbiamo tenuto alla larga per lunghi lustri era la garanzia che nulla ci sarebbe potuto accadere. Era un solido “rispettiamo le regole e andrà tutto beneâ€. E invece no. Dispiace a tutti uscire allo scoperto, e rigurgitare irriverentemente quelle pavide rassicurazioni del mondo che conoscevamo o meglio – che pensavamo di conoscere.

No, non è andata come tutti pensavamo sarebbe andata: oggi siamo noi la vera #novità, il germoglio di questo cambiamento. E scommetto che tutti stiamo sorprendentemente ritrovando quell’atavico richiamo all’essenzialità: degustare un tè dal terrazzo salutando il vicino che ci sorride e domanda “come va?â€, leggere quel libro sepolto dalla polvere del “non ho tempoâ€, apprezzare una notte ovattata nel silenzio e doviziosa di stelle, riconoscere il suono del bosco o del parco, finalmente riemerso dalle tonnellate di strati di inquinamento acustico a cui ci eravamo arresi. Oppure passare un pomeriggio in famiglia, avvolti nel vero comfort di una quiete sovrana, magari approfittandone per trovare le parole giuste - le mie preferite sono “scusamiâ€, “mi dispiaceâ€, “ti ringrazio†e “lo apprezzo molto†- e offrirle a chi se le merita e basta. Ci sembra poco?

Ora: davvero stiamo tutti sperando che rientri al più presto quella mostruosa e becera cosa che abbiamo ostinatamente chiamato “normalitàâ€, oppure vogliamo scalare l'impervio destino fino alla nostra vetta, da cui godere appieno la struggente bellezza del nostro essere nuovamente noi, insieme?

Pensiamoci bene, perché questa volta abbiamo tutto il #tempo di cui abbiamo bisogno (ed è gratis!).


Di Marco Piccoli

Articolo tratto da Linkedin:
A che punto siamo? Non saperlo è la cosa più promettente che ci potesse capitare nell'emergenza pandemica.
Data pubblicazione: 15 marzo 2020


Su gentile concessione di Marco Piccoli


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Pubblicato il 16/03/2020 alle 17:36:51 da IoNoI



Titolo: Come possiamo cambiare il Mondo

Post: Conflitto e profitto: due parole che non fanno solo rima.

Siamo abituati a pensare che la nostra struttura sociale, il sistema delle nostre vite con il quale siamo cresciuti noi e tutti i nostri antenati non sia poi così tanto equo e che non sia neanche il migliore immaginabile.
Raramente ci passa per la testa che ci sia una possibilità per cambiarlo, perchè troppo complicato, difficile mettere d'accordo tutti quanti. Praticamente è impossibile. O così pare.
Più facile rassegnarsi ed abituarsi ad esistere nel modo sbagliato che provare a far qualcosa per cambiare tutto…
Rimettere in discussione il sistema uomo->potere->economia->oggetto->desiderio.

Questa struttura è vecchia di migliaia di anni... Un sistema che provoca sistematicamente da centinaia d'anni guerre, morte, distruzione, inquinamento, ingiustizie, squilibri e caste, favoritismi sociali e politici.
Abbiamo i mezzi e le conoscenze necessarie per fare un balzo evolutivo. Perchè continuare a rimanere attaccati a questo sistema che non ci fa crescere nè come persone nè come società collettiva?

Sarebbe importante poter mettere al servizio di tutti l’esperienza, la conoscenza e il progresso raggiunto dall’umanità per creare un mondo migliore altruista, che condivida gli stessi valori, che segua gli stessi ideali pacifici e costruttivi, che collabori totalmente con ogni nazione.

Sarebbe importante poter riformare i sistemi economici mondiali che ci vogliono dipendenti dal denaro per poter bilanciare con stoccaggi, distribuzione, database tutte le risorse mondiali affinchè siano distribuite in modo equo e solidale ovunque, anche dove non c'è la possibilità di produrre ma possono essere sfruttate altre potenzialità, sempre nel rispetto dell'ambiente e delle persone.

Il profitto può essere debellato delegando allo stato mondiale l'onere di pagare con un “saldo punti”, uno “stipendio virtuale”, digitale su un “supporto tessera personale” (privato, con tutti i nostri dati, solo associabile e accompagnabile rigorosamente alla nostra persona).

Lo “stipendio” non verrebbe più erogato dall’imprenditore ma dal sistema di gestione internazionale.
Le attività quindi verrebbero gestite dallo stato (in accordo al sistema internazionale) che non dovrà mantenere dei costi perchè il denaro sarà abolito. L’orario giornaliero sarà di 6 ore per tutti e a stipendio fisso... Ad esclusione di bonus aggiuntivi per ruoli e incarichi complessi o logoranti, per motivare al lavoro.
Questo sistema garantirebbe il lavoro a tutti oltre che l'approvigionamento sostenibile di tutte le risorse necessarie al sostentamento di tutti senza dover ricorrere allo sfruttamento selvaggio delle stesse.

Verrà logico fare associazioni a situazioni politiche societarie già esistenti oppure già sorpassate che hanno fallito nel loro approccio, mancando completamente il loro tentativo rivoluzionario di portare uguaglianze sociali ma al contrario enormi disparità tra il ceto medio e la casta. Ma questi sono altri tempi, altre possibilità, con strumenti diversi ed una consapevolezza diversa. La ricetta pure non è la stessa. La politica tuttavia ne sarebbe estraneata.

Lo stato avrà solamente il compito di far rispettare i regolamenti già emanati dall’Unione in accordo e nel rispetto delle specificità dei paesi membri.

Ci dovranno essere commissioni selezionate scrupolosamente sulla base di comprovate capacità, conoscenze, profonda sensibilità e meriti, la quale resterà in carica il tempo necessario (un paio d’anni) per amministrare in totale assenza di interessi personali.
Sarà formata dai migliori esperti di ogni genere e campo, che siano quello medico, scientifico, culturale, geologico, tecnologico, produttivo etc etc.

Il vero guadagno individuale non sarà più nè economico nè in potere d’acquisto, ma sarà dato dal numeroso tempo libero a disposizione dato dalle ferie e la possibilità di esercitare liberamente senza apprensione le proprie passioni, aspirazioni, aggregazioni e credenze religiose di ogni tipo...

Su questo “supporto personale” o badge saranno registrate tutte le nostre cose fatte e i nostri dati personali e famigliari... Titoli di studi, premi sportivi vinti, competenze e livello, parenti, lavoro ecc

Alternativamente invece dei punti si potrebbe disporre mensilmente o settimanalmente di un tot di peso di cui un limite per ogni tipo di alimento e tutto rapportato al nucleo famigliare.
Non saranno previsti sprechi. Nulla sarà lasciato al caso e nulla sarà pensato in funzione di interessi da parte di nessuno.
Quindi ogni singolo cittadino disporrà equamente di prodotti e di servizi di qualità similare.

Ogni persona avrà comunque a disposizione un proprio peso anche per spese individuali (quella generica in carico al capofamiglia) dal quale andranno a scalare sul carico famigliare.
Chi non lavorerà non sarà emarginato dalla società, avrà comunque diritto ad un tot di peso alimentare ma non ad auto/mezzi casa, servizi, che saranno condivisi con altri che non lavorano.
Sarà garantito a loro la giusta sussistenza affinchè essi non cadano nel degrado e ad evitare che possa divenire principale scelta di convenienza per i più pigri.

Ogni professione privata/artigiano/specialista avrà una licenza speciale o iscrizione all'albo a disposizione di chiunque per presentarsi a lui come cliente. Mancate adempienze gli faranno revocare la licenza.

Per poter conseguire all'aquisto di beni materiali: Casa, mezzo, altri oggetti, si farà fede ad un “accumulo di punti” dati dal tempo di lavoro, incarico, nucleo famigliare, che non sarà mai sopra una certa soglia ne sotto un'altra specifica.
Il tutto calcolato con giuste equazioni matematiche.
Praticamente saranno disponibili 3-4 taglie di 'stipendi' possibili.

Tutto il lavoro svolto deve essere centralizzato da cervelloni, come anche il registro di ogni dato di ogni persona che passa in automatico al passaggio di chip (che aggiornano i dati).

La sanità sarà come l'alimentazione un diritto pubblico.
Lo spreco, inteso come gettare inutilmente qualcosa, senza motivo valido particolare (soprattutto alimentari) sarà punito penalmente.

Si investirà sulla tecnologia ed il progresso per l’interesse pubblico, finalizzato al miglioramento della qualità di vita delle persone. Senza eccedere in nulla.
Tutte le attività e le innovazioni dovranno essere sottoposte a commissione.

Non esisterà politica ma solo amministrazioni che verranno elette a rotazione ogni (ipotetici 2/4 anni) in base ai meriti conseguiti nel corso della propria esistenza: capacità, onestà, motivazione, competenze, esperienze varie.
Alcune regole fondamentali non potranno essere cambiate se non saranno sottoposte a giudizi speciali (popolo od esperti di settore)

Felicità a momenti

Non potremo mai vivere felici, in pace con noi stessi e gli altri se non metteremo in ordine le regole che governano il mondo.
Dovremo continuare a negare alle nostre coscienze che quella sensazione di mancata responsabilità che abbiamo avuto e perso per impegnarsi a rendere il mondo migliore non sia per colpa nostra.

Questo è il momento giusto...
Non credere a chi ti dice che sei un folle e che il mondo non cambierà mai, ne tantomeno lo ci riuscirai tu. Non gli credere!
Perché se è vero che la singola persona non può cambiare il mondo è vero anche che se nessuno se ne occupasse o lo facessero solo in pochi i risultati verrebbero inevitabilmente a mancare.

La guarigione dei nostri mali sarà ottenuta guidando le persone verso un cammino di gioia e felicità vera per trovare l'armonia nel mondo e renderlo migliore.
Questa è la nostra missione di pace e serenità.

Non deleghiamo mai ad altri l'impegno di cambiare il mondo. Questo può avvenire solo se ognuno di noi si impegna a fare la sua parte...


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Pubblicato il 15/03/2020 alle 02:04:34 da IoNoI



Titolo: Impermanenza ed egoismo materiale

Post: Egoismo materiale.

Viviamo in una piramide nella quale in cima stiamo noi, a cui dobbiamo sempre dare necessariamente tutte le attenzioni possibili.
Dobbiamo circondarci di tutto ciò che ci serve e anche di più, poi in secondo piano verranno tutte le altre persone che per importanza e vicinanza avranno in rapporto di più o di meno da noi.

Noi saremo sempre più importanti di tutti gli altri. Ed è per questo che la nostra società vive male,
perchè è formata da un insieme di persone sole... Perchè tutti pensano a soddisfare esclusivamente i propri piaceri e i propri bisogni e non si curano del fatto che anche gli altri abbiano le stesse necessità o non abbiano la possibilità di accedere al minimo indispensabile.

Se si invertissero le priorità di ognuno e si mettessero al centro degli interessi gli altri, soprattutto chi è più lontano da noi, quindi da tutto il mondo, anche quello che non conosciamo personalmente. Se avessimo più attenzione per la natura, più che per noi stessi, più attenzione per lo spirito invece che per la più pratica ed immediata materialità... E lasciare per ultimi noi stessi... Significherebbe vivere peggio???
Assolutissimamente no. Ma anzi. I benefici sarebbero molteplici.

Vivere in una società in cui tutti pensando anche a noi svolgano le proprie attività in funzione del collettivo rispettando il mondo nel quale vive avrebbe un importante ritorno nell’ottima qualità di vita che verrebbe a condurre ed un forte impatto positivo su tutti noi. Impossibile da ottenere diversamente, neanche avendo a disposizione ingenti quantità di denaro. Le sensazioni che ci attraverserebbero sarebbe molto positive. Saremmo senz’altro più felici, ci sentiremmo più amati e avremmo la percezione di vivere in un mondo più onesto.
Saremmo stimolati ancor più a vivere in questo modo in comunione con tutti gli altri, come una vera società che si rispetti, un corpo unico e non di individualisti.

Felicità


Tutti noi vorremmo essere felici, ma questo mondo non ti permette di esserlo. Le persone creano illusioni nella propria mente per creare appagamento e fingere che qualcosa gli dia la felicità.
In realtà, alle prime difficoltà e ai primi problemi casca il palco e la realtà viene a galla. Andando in crisi facilmente l'uomo rimette in dubbio ogni volta la proprie apparenti certezze:
quelle che che ha inserito nella propria mente per auto convincersi che sia possibile inseguire e raggiungere la felicità in questo mondo per mezzo di condizioni impermanenti.

Il dolore che proviamo è dovuto al nostro attaccamento a cose e persone, al desiderio e l’inseguimento del tangibile, guidati da una percezione distorta delle nostre passioni.

Questo accontentarsi ci impedisce di cercare il miglioramento e la verità e ad impegnandoci tutti seriamente per migliorare il mondo ed essere finalmente illuminati dalla conoscenza della vera felicità... Una felicità travolgente, che non avrebbe neppure necessità di essere cercata. Perchè dobbiamo cercare la felicità? Non dovrebbe essere già a nostra portata?
Non è qualcosa a cui aspiriamo tutti? Non è nell'interesse comune? Allora miglioramo questo mondo e facciamolo tutti insieme!

Cresciamo con la cultura di fare sempre ogni cosa per averne un'altra in cambio... Fare piaceri, gentilezze, complimenti, scambi, rapporti sempre con un secondo fine (talvolta sconosciuto pure a noi stessi).

A volte ci comportiamo bene pure per ricevere un occhio di riguardo dal nostro Dio o dal nostro spirito guida.

Cerchiamo di dare meno importanza a noi stessi e concediamo un occhio di riguardo al nostro prossimo, alla natura, a tutte le creature che popolano il nostro pianeta. Pure alle piante. Rispettiamo tutto e tutti. Il nostro pianeta è vivo e percepisce tutto ciò che noi facciamo.
Cerchiamo di avere cura di qualsiasi cosa o creatura con il quale abbiamo un rapporto od un contatto. Rispettiamolo sempre.
Soffermiamoci sui bisogni degli altri più spesso e dimentichiamo più spesso i nostri, che a volte, anzi spesso altro non sono che capricci o vizi di cui possiamo e dovremmo fare a meno.

Dovremmo mantenere un contatto più vivo dentro noi stessi, su chi siamo, sugli altri e tutto il resto. Un contatto più fisico, più umano e non solo.

Invece abbiamo poca pazienza. Nell’epoca in cui viviamo si vuole tutto e subito. Solo per il nostro egoismo e l’ossessiva ricerca di benessere per anestetizzarci da un mondo che non ci piace e non ci convince.

Iniziare il cambiamento


Infondiamo pensieri positivi per rendere possibile l’inversione di tendenza che rende le nostre vite tristi e vuote, con la sostituzione della rassegnazione con la speranza per un mondo migliore. Portiamo nuove energie per un costante miglioramento del sistema e della società.

Rispetta e ama te stesso perchè sei una creatura stupenda dotata della cosa più bella ed incredibile esistente: Una vita, un'anima... Non dimenticartelo... Anche quando soffri, sei triste o arrabbiato...

Prendi ogni esperienza come un’occasione, una possibilità di crescita che non avresti potuto avere diversamente, se tutto fosse andato bene. Sii sempre positivo, anche quando non sembrano esserci i presupposti o sembra assolutamente tutto dannoso.
Se sai prendere l'esperienza nel modo giusto vedrai che lentamente questa contribuirà a renderti un individuo migliore. Lo scopo della nostra vita, non dimentichiamocelo mai, è evolvere spiritualmente, umanamente. Contribuire al miglioramento e alla qualità dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni.
Forse a volte, per confusione di idee (la vita che facciamo ci porta spesso fuori strada), a non comprendere più il senso della vita stessa... Perchè siamo qui... Lo scopo della nostra esistenza.

Non preoccuparti troppo per te stesso (non significa affatto trascurarsi, ma anzi, rispettare se stessi e la propria vita è importantissimo), ma concentriamoci di più sul collettivo. Non pensiamo più, non ragioniamo più in tutto ciò che facciamo, per un solo individuo o pochi intimi, ma ragioniamo per un interesse collettivo.

Prima di agire abituiamoci sempre a pensare se ciò che facciamo non rechi danno ad altri e che possa portare benefici a più persone anche sconosciute.

Rispettare la natura, le persone e tutte le “coseâ€


Abbi cura di ciò che fai, con responsabilità educando nel modo giusto con sani principi le persone che ti vengono affidate.
Evita gli sprechi il più possibile e non circondarti di troppi beni materiali... Non esserne troppo attaccato, anche se questi ti sono costati innumerevoli sforzi e sacrifici. Sappi che sono solamente cose... Passeggere.
E ciò che di più prezioso hai sei te stesso e la tua anima... Non compiere azioni di cui ti pentirai e di cui avrai sensi di colpa... Essi sono estremamente nocivi per la qualità dei tuoi sentimenti e delle tue emozioni... Nonchè appunto per te stesso...
Sii fiero per il bene emotivo che porti nei cuori di chi incontri... Ne gioverai sempre...

Promuovi sempre ogni manifestazione di creatività e di espressione e crescita, quali: arte, musica, video, fotografia, sport, innovazione ecc... Essa ci fa portare fuori il nostro lato umano che spesso trascuriamo o non lasciamo emergere...
Con essa si possono ispirare a sua volta gli altri: donando pace, armonia, amore, illuminazione, inventiva, iniziativa, stimolazione...

Promuovere un nuovo rapporto con la cultura in tutte le sue espressioni, sviluppare e diffondere opere culturali in ogni forma, educare a un approccio attivo e finalizzato ai diversi strumenti culturali per lo sviluppo della coscienza.

Sappiate che il vostro comportamento nei confronti degli altri o del mondo nel suo insieme probabilmente non porterà benefici direttamente su voi stessi, ma ciò che state facendo ha lo scopo di iniziare un mondo migliore, più giusto.
Non significa che lo si potrà vivere o beneficiare, sappiamo solo che è giusto così e che non necessariamente debba portare a noi degli interessi diretti.
O almeno se non direttamente, lo potranno vivere almeno i nostri figli, nipoti o generazioni future, ma soprattutto la natura stessa, che tanto abbiamo maltrattato in questi ultimi secoli.

Questa è evoluzione.

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Pubblicato il 01/03/2020 alle 23:48:40 da IoNoI



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