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Non avere fretta


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Di IoNoI  - 07 aprile 2020 ore 00:06:31
Tags: Pasqua, spiritualità, lentezza, riflessione, priorità
Categoria: emozione, filosofia, passione
 

Perchè privarci del cuore, dell'anima e del senso stesso del vivere. Perchè condensare un bellissimo viaggio a pochi fugaci attimi?

A cosa serve e che senso ha arrivare ed ottenere tutto subito?

Per incensarci, innalzare bandiere e stendardi e metterci una medaglia al petto per la nostra bravura?
Per poi passare in fretta e furia al prossimo obiettivo?

E poi?

Poi dovremo trovare un'altro motivo per il quale lanciarci a capofitto verso l'ottenimento di un altro titolo, un altro oggetto da mettere nel nostro cassetto privato.

Un altro pezzo di orgoglio, di arroganza e superbia che ci farà sentire sempre più grandi e ci farà vedere gli altri sempre più piccoli e sempre più lontani da noi.

Si, perchè a questo aspiriamo no?

All'allontanamento dai banali, dai mediocri e dai perdenti. Perchè questo sono, no?

Il successo, quanto appaga, si!

E poi, cosa resta…?

Finita l'estate comincia l'autunno... Poi l'inverno...

L'estate non dura per sempre e, quell'euforia che si ottiene a suon di trionfi diventa un macigno quando la stagione non da più i suoi frutti.

E poi rimane la solitudine, arida, triste e spoglia.

Le storie non sono tutte uguali, gli esiti pure. Ma la morale, il senso di tutto, quello no, non cambia.

Siamo solo pezzi di carne da abbellire ed ingrassare.

Facciamo noi stessi la vita che fanno gli animali che a nostra volta sfruttiamo.
Facciamo una vita che “spendiamo inutilmente” per ingozzarci il più possibile per esaltare al meglio tutti i nostri sensi.
Neanche fossimo insensibili!!
Per godere di questi piaceri basta anche solo il necessario per la nostra sopravvivenza.

Noi che giudichiamo l'esistenza della creatura a quattro zampe di poca importanza, perchè dovrebbe averlo le nostra?

Non ci sentiamo forse superiori a loro perchè abbiamo una mente complessa, abbiamo sentimenti e sensibilità raffinate, siamo in grado di pensare, riflettere e ragionare.
Abbiamo l'uso della parola, la comunicazione, i gesti e la mobilità che a loro manca.

Già, a loro manca.

Infatti forse non è vero che non pensano, perchè quando ci vedono alzare, camminare, afferrare, lanciare, correre e poi sedere dove e come ci pare, essi ci invidiano.

E come ci invidiano!
Ci invidiano moltissimo.

E pensano...
Pensano che se potessero rinascere vorrebbero farlo nel corpo di quegli strani umani, che tutto possono fare e che non sembrano avere limiti materiali.

Solo questo ci invidiano? Ma l'intelligenza, l'ingegno e tutti i nostri sentimenti, le nostre qualità...?

Niente di tutto questo.
A loro non interessa.

La loro è una vita semplice, condotta spesso al limite, tra mille difficoltà nel procacciarsi il cibo e le lotte per la sopravvivenza. Ma non per questo sono tristi.
A loro la natura non ha riservato la possibilità di poter fare centinaia di cose e poi annoiarsi.

La loro esistenza scorre lenta e senza grandi pretese.

Forse, forse è per questo che gli animali non sono depressi??
Hanno solo un paio di obiettivi da raggiungere quotidianamente.
Tutto il resto avviene si, ma ha poca importanza.
Importante è per loro non perdere di vista gli obiettivi primari: Mangiare e riprodursi!

La vita è fatta di piccole cose, semplici e talvolta organicamente non essenziali.
Va assaporata lentamente, così che permanga quel senso di consapevole leggerezza che solo in un uomo semplice e libero si può trovare.

Ma, attenzione: la vita non è fatta per essere vissuta intensamente, non per essere vissuta di corsa e per renderci schiavi dei nostri piaceri.

Noi siamo esseri semplici, innestati dalla nascita dentro un sistema complicatissimo, che ci consuma come la miccia di una bomba e poi ci fa saltare in aria come schegge impazzite!

Ci priva di ciò che per noi è più importante, per riempirci di ingombranti cianfrusaglie!!

Siamo dotati di grandi qualità perchè ce ne possiamo servire, condividerne i vantaggi e mettere al servizio di tutti la nostra esperienza.

Ci siamo fatti invece ingannare!
Ci hanno fatto credere che tutto ciò che si ottiene e si accumula debba inevitabilmente diventare nostro!...

Ecco, per vivere bene le nostre esistenze dobbiamo capire che per essere felici e realizzati non à necessario consumare, produrre, costruire, comprare, vendere, fare e fare mucchio... Questo è quello che ci è stato insegnato.

Ciò che ci distingue sono i sentimenti, le emozioni... Quelle vere! Non quelle finte prodotte dalle industrie del desiderio!!

Il nostro obiettivo primario sta nel garantire la fondazione di una società altruista e dignitosa, nella quale il lavoro investa solo il tempo necessario e lo svago (sport, incontri, amicizie, corsi, cura dell'aspetto, lavoro), indispensabile allo smaltimento dello stress quotidiano, non superi di importanza le nostre esigenze primarie: sopravvivenza, affetti, condivisione, spiritualità.

Il lavoro non può ridurre alla schiavitù le persone e il sistema non deve mettere in condizione le stesse di esserne disumanamente vincolate.

Garantire il lavoro ordinario (opportunamente ridotto) e il necessario per vivere senza oppressioni è un diritto unico ed inalienabile.
Un dovere di tutte le istituzioni di ogni paese renderlo possibile sopra ogni altra cosa.

Non esistono scuse.

Se il sistema non garantisce queste semplici priorità significa che è guasto e va cambiato senza mezzi termini.

Non è tollerabile l'impiego della maggior parte della giornata per produrre smoderatamente beni superflui o che potrebbero essere prodotti anche da altri paesi che potrebbero mettere al servizio la propria manodopera, la propria professionalità per una propria sussistenza e riducendo il tempo di permanenza nel luogo di lavoro di moltissime persone.

Abolire il lavoro e l'apertura di qualsiasi attività economica di sabato e domenica (salvo rarissime eccezioni).

Tempo preziosissimo.

Questo corretto uso del tempo e questi giorni recuperati sono fondamentali per un normale coinvolgimento emotivo di tutte le persone nei loro rapporti familiari e sociali, nell'assolvimento dei propri compiti e dei propri doveri. La distribuzione equa ed uniforme del lavoro a tutti.
Nell'osservanza e nel rispetto del codice civile, dei patrimoni naturali e dei culti religiosi.
Ma soprattutto, ripeto, soprattutto, al bene più caro ed essenziale che un essere umano possa curare: la riflessione.

Il contatto più intimo ed essenziale con il se stesso più umano e profondo, la cui assenza nello spirito di un individuo significa impossibilità di progredire, migliorare per contrastare le proprie perversioni, il proprio ego e il proprio autoinganno.

Un necessario isolamento temporaneo quotidiano, allo stato naturale dell'essere, in armoniosa e serena solitudine, per meditare, fare i conti con la propria coscienza, costruire e costituire l'uomo di domani.


In fondo, anche rimanere bloccati in casa, talvolta non è poi così male, se serve per curare le nostre piante e il nostro giardino.

Anche a Pasqua non disperare.

Gesù disse: “il regno di Dio è dentro di te e tutto intorno a te... Non sta nei templi di pietra. Solleva una pietra ed io ci sarò, spezza un legno e mi troverai.”


E allora, serenamente rinnoviamo ancora il nostro appello:

non avere fretta!

STAI A CASA





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